Una nuova dimensione social per i programmatori open source

Articolo scritto il: 30 Settembre, 2011



Collaborazione, trasparenza e meritocrazia sono i valori condivisi dalla maggior parte degli sviluppatori open source, categoria sempre più orientata all’attività social e ad una vera e propria creazione di capitale sociale. Se un tempo prevaleva lo stereotipo dello sviluppatore solitario, oggi i numeri parlano chiaro: esiste una rete impressionante di collaborazioni nei progetti open source. 500.000 (e più) sono i progetti open source su internet, 10.000 è il numero delle persone che partecipano allo sviluppo del kernel di Linux ad esempio.

Ultimamente non è raro vedere la presenza di sviluppatori di software aziendali nei circuiti dei social media. Secondo un’indagine condotta da Forrester per Black Duck, una nuova generazione di sviluppatori è impegnata socialmente e si iscrive alle communities per dialogare con gli esperti, cercare risposte ai problemi d’affari e sondare eventuali avanzamenti di carriera. Se, da un lato, gli sviluppatori open source consultano le ricerche online per conoscere le ultime tecnologie di programmazione; dall’altro, contribuiscono a diffondere le informazioni raccolte attraverso forum, blog e social network come Twitter. Il risultato è che, grazie alla dimensione social della programmazione, gli sviluppatori interni alle grandi aziende hanno a portata di mano i migliori strumenti per creare software innovativi e di elevata qualità. Una possibilità che, per le maggiori aziende, si traduce in una chiara strategia d’azione: entrare nella dimensione social per mantenere una finestra aperta sull’universo della programmazione open source, l’ultima frontiera di competitività per le aziende.

Mai come oggi i programmatori FOSS stanno cercando attivamente l’adozione dei loro codici da parte delle aziende. Attività che non poteva che espandersi attraverso la diffusione di social communities come Github e Ohloh, che consentono la condivisione dei progetti e forniscono strumenti utili di supporto e partecipazione. Ma mentre anche i programmatori si convertono a una dimensione social, l’unico grande punto interrogativo è la reale capacità delle aziende di adeguarsi ai codici etici degli sviluppatori FOSS, che puntano tutto su trasparenza e collaborazione.

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